A volte capita che il lavoro artigianale venga sottovalutato. Non è successo una volta sola, ed è sempre stata una pugnalata!
Essere un’artigiana è diverso da svolgere un mestiere per hobby. È meraviglioso che ci siano persone che dedicano tempo per creare con le loro mani e il loro talento, ma essere un artigiana vuol dire prima di tutto essere un’imprenditrice. Vuol dire avere accettato la sfida di mantenere me stessa e la mia famiglia con un mestiere. Significa che nel costo dei miei prodotti ci sono la formazione, le bollette, le tasse.
Quando mi viene detto “Sono solo due cuciture” significa che le persone non vedono me come persona che nel prodotto che ti sta proponendo ci ha messo studio, cura e precisione. Quello che interessa è solo farmi abbassare il prezzo, come se io fossi una rivenditrice di abbigliamento che può permettersi di fare sconti perché il margine di guadagno è ampio.
No, non sono solo due cuciture, è sminuire il lavoro di un’altra persona, lavoro di cui a volte non si conoscono le fatiche o lo studio che ci è voluto per raggiungere la professionalità che vedi.
In quelle situazioni sono rimasta di sasso, non son stata capace di rispondere e di restituire al mittente quel commento, forse ero troppo giovane e un po’ inesperta.
E chi sa perché quest’estate me la sono sentita nella testa tante volte questa frase, come se il mio inconscio mi dicesse di reagire.
Così ne è nato un reel che mi ha aiutato a credere di più in me stessa e mettere un po’ a tacere “la sindrome dell’impostore” che spesso mi tormenta ❤️
Se ancora non mi segui su Instagram, o questo reel ti è sfuggito, puoi vederlo qui e, se ti va, farmi conoscere la tua opinione.